consulenza per strutture con il Programma Montessori per la Demenza
In tempi recenti, si palesa la necessità di un approccio alla demenza centrato sulla persona, rispettoso dei bisogni e orientato agli interessi, capace di individuare e implementare le capacità (abilità) residue, al fine di approntare un piano di assistenza individuale per ogni persona affetta da demenza.
Si avverte il bisogno di strumenti diversi da quelli tradizionalmente in uso, allo scopo di permettere la diagnosi clinica.
Il modello ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) proposto dall’OMS nel 2001, evidenzia l’unicità e la globalità dell’individuo, mettendo in luce le abilità ancora intatte e l’importanza di preservarle.
Perdita dell’autonomia funzionale
Una grande sfida è rappresentata dalle persone con demenza moderata e grave, residenti in strutture in cui uno o più operatori tendono a sostituirsi completamente alla persona stessa nella gestione della vita quotidiana: tale consuetudine porta a una perdita accelerata dell’autonomia funzionale.
Programma Montessori per la Demenza
Fra gli approcci alla demenza orientati alla persona, un sempre maggiore interesse sta suscitando il Programma Montessori per la Demenza, di cui è sostenitore e ideatore il Dr. Cameron J. Camp.
Nella visione montessoriana l’ambiente ha un ruolo centrale.
Esso viene inteso come luogo di vita e di sviluppo capace di orientare e guidare le azioni di chi lo vive.
Incoraggia, inoltre, la partecipazione attiva e spontanea del bambino.
Il metodo propugna valori di uguaglianza e rispetto, utilizza le capacità degli allievi per insegnare ad altri allievi, utilizzando materiali adattati alle capacità fisiche e cognitive del bambino, promuovendone in tal modo l’indipendenza e favorendo l’imitazione e la socializzazione tra gruppi eterogenei.
Secondo tali criteri, le attività:
- non vengono spiegate ma solo dimostrate
- non vengono imposte ma sono scelte
- non sono oggetto di giudizio o valutazione ma solo di impegno e gratificazione.
Partendo dalla considerazione di tali metodiche, è facile comprendere l’utilità del trasferimento dei valori ad esse collegati al caso delle persone affette da demenza.
Il metodo è stato applicato con successo, migliorando la partecipazione e i sentimenti positivi di soggetti istituzionalizzati (Orsulic-Jeras et al., 2000), riducendo i problemi comportamentali (De Witt-Hoblit et al., 2016, Lin et al., 2009) e aumentando il livello di autonomia, specie nell’alimentazione, di pazienti con demenza grave (Lin et al., 2011).
Lo stesso metodo si è inoltre rivelato in grado di ridurre l’utilizzo di psicofarmaci in istituzione (Roberts et al., 2015).
consulenza per strutture con il Programma Montessori per la Demenza
La mia consulenza per strutture
La mia consulenza per strutture con il Programma Montessori per la Demenza – PMD si concretizza in un vero e proprio corso dedicato a operatori, fisioterapisti, animatori e tutti coloro che ruotano e interagiscono con gli ospiti.
Il programma si avvale di una parte introduttiva teorica che funge da premessa e getta la basi del grande lavoro promosso da Maria Montessori e degli studi successivi del Dr .Cameron J. Camp.
Verrà realizzato, inoltre, un manuale quale strumento di lavoro dell’operatore ricco di proposte e attività.
Tali attività sono le stesse che si costruiranno nella parte successiva del corso, la parte definita laboratoriale ed esperienziale, in cui sono previste osservazioni ed esercitazioni.
Un percorso profondamente ricco di stimoli e proposte che appassionerà coloro che ne verranno a conoscenza e che cambierà per sempre il modo di approcciarsi alla malattia.
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